Nell’ambito della documentazione del progetto si sono volute affiancare le voci di operatori/rici dell’arte e del terzo settore in grado di approfondire le pratiche e le tematiche rispetto allo stato d’emergenza che accompagna l’esperienza delle donne in strada o in dormitorio. Nella sezione sono riunite riflessioni di soggetti con ruoli e posizioni differenti coinvolti direttamente nella progettualità o ascoltati come interlocutori pertinenti, in modo da rendere lo spettro di riflessione articolato e approfondito. Giorgio De Finis introduce il ruolo dell’arte in ambito sociale, Annalisa Merlo, che ha coordinato il gruppo di donne coinvolte e ha partecipato a ogni fase del progetto, ricostruisce la genesi del processo nel corso dei due anni di lavoro, Beppe Quaglia solleva invece una voce importante sulla necessità di rompere stereotipi rispetto alla marginalità. Infine, Cristina Avonto invita a riflettere sul diritto alla bellezza al pari di quello alla casa e alla sanità.
As part of the project documentation, we wanted to support the voices of art operators and third sector professionals able to deepen the practices and issues with respect to the state of emergency that accompanies the experience of women on the streets or in shelters. The section brings together reflections from subjects with different roles and positions directly involved in the planning or consulted as relevant interlocutors, making the spectrum of reflection more articulated and in-depth. Giorgio De Finis introduces the role of art in the social field, Annalisa Merlo, who coordinated the group of women involved and participated in each phase of the project, reconstructs the genesis of the process during the two years of work, and Beppe Quaglia raises an important voice on the need to break stereotypes with respect to marginality. Finally, Cristina Avonto invites us to reflect on the right to beauty as well as the right to housing and health care.