Volto la schiena
a quella che
un tempo
era
la mia porta.
Le scale.
Tutte.
Fino al pianerottolo.
La via.
Le luci dei lampioni.
Qualche passo.
Mi guardo attorno.
Una domanda che attraversa.
Amiche?
Ne ho sempre avute.
Ma non mi piace dilungarmi nei perché
tantomeno vedere mani in mio soccorso.
La lascio andare.
Proseguo.
Un ponte.
Un sentiero.
Poi
un piccolo bosco.
Mi guardo intorno
di nuovo.
Scendo.
Mi fermo.
Una specie di letto.
Cuscino
lenzolo
coperta.
Mi corico.
Buio.
Silenzio.
Poi qualcosa.
E qualcosa ancora.
Tanti
piccoli
rapidi
passi.
Zampe
non piedi.
Bestiole
non
uomini.
Sollievo il mio.
Corrono
stupite
forse
nell’avermi accanto
per una notte.
Quella
mia
unica
notte
per strada.