Margherita

Tutto il paese parlava di me

alcuni sostenevano fossi un enfant prodige
altri avevano smesso di salutarmi
le male lingue dicevano persino che nascondevo qualcosa.

Mi invidiavano
e non mi piaceva.

Allora mi hanno costretta.

Sono arrivati in cinque
ognuno con un fiore diverso.

Avevo tutti gli occhi addosso
mi guardavano come se li avessi privati di qualche cosa.

Rassegnata
ho accettato questa prova,

staccando i petali dal primo
poi dal secondo
fino ad arrivare all’ultimo.

Una specie rara di margherita
ruvida
tagliente
pericolosa.

Notavo nei presenti una sorta di ghigno
una soddisfazione,
quasi la certezza del mio fallimento.

M’ama o non m’ama?

M’ama.

La gente
si agita
si stringe
e poi torna a me.
All’unisono mi chiede come abbia fatto.

Io non sapevo rispondere.

Ho solo detto
che qualunque petalo sfiorato,
per me era un dono prezioso.

* Il primo giorno di dormitorio è particolarmente destabilizzante per P. Nonostante venga accolta e lei stessa lo riconosca, ha molta paura. Gli operatori la aiutano a superare una notte difficile. La mattina seguente, sente di voler ricambiare, e propone di dare aiuto laddove necessario. Da quel momento, e ogni giorno della sua permanenza, P. si alza prima delle altre per collaborare alla preparazione degli alimenti e alla pulizia della struttura. Stabilisce una relazione di affetto con tutti gli educatori, e in particolare con una volontaria che al contrario è fortemente temuta da tutte le altre ospiti.